Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Benedetto Croce
«Il filosofo, oggi, deve non già fare il puro filosofo, ma esercitare un qualche mestiere, e in primo luogo, il mestiere dell’uomo.»
__________________________________________________________________________
Citato nell’Appendice “Messaggio ai genitori cattolici (praticanti e non, solo se interessati)” del Testo “Come allenare i figli a studiare con professionalità” nel capitoletto: “Perché non possiamo non dirci cristiani”.
A quanto sostengono Odifreddi e Bertrand Russell aveva già risposto nel 1942, il filosofo, storico Benedetto Croce col suo saggio “Perché non possiamo non dirci “cristiani”.
Il Croce, da laico o, come lui si definisce, da “cristiano libero”, non asservito alla Chiesa, nei suoi “Discorsi di varia filosofia” (Volume I cap.II “Perché non possiamo non dirci “cristiani” Gius. Laterza & Figli, Bari 1959) scrive: ]
“Il cristianesimo è stato la più grande rivoluzione che l’umanità abbia mai compiuta: così grande, così comprensiva e profonda, così feconda di conseguenze, così inaspettata e irresistibile nel suo attuarsi, che non maraviglia che sia apparso o possa ancora apparire un miracolo, una rivelazione dall’alto, un diretto intervento di Dio nelle cose umane, che da lui hanno ricevuto legge e indirizzo affatto nuovo.
E TUTTE LE ALTRE RIVOLUZIONI, NON SOSTENGONO IL SUO CONFRONTO
Tutte le altre rivoluzioni, tutte le maggiori scoperte che segnano epoche nella storia umana, non sostengono il suo confronto, parendo rispetto a lei particolari e limitate. Tutte,non escluse quelle che la Grecia fece della poesia, dell’arte, della filosofia, della libertà politica, e Roma del diritto: per non parlare delle più remote della scrittura, della matematica, della scienza astronomica, della medicina, e di quanto altro si deve all’Oriente e all’Egitto. E le rivoluzioni e le scoperte che seguirono nei tempi moderni, in quanto non furono particolari e limitate al modo delle loro precedenti antiche, ma investirono tutto l’uomo, l’anima stessa dell’uomo, non si possono pensare senza la rivoluzione cristiana, in relazione di dipendenza da lei, a cui spetta il primato perché l’impulso originario fu e perdura il suo. […] Ed ebbe una lunga età di gloria che fu chiamata il medio evo […] nella quale non solo portò a termine il cristianizzamento e romanizzamento e incivilimento dei germani e di altri barbari, non solo impedì le rinnovate insidie e i certi danni di nuove-vecchie eresie, […] non solo animò alla difesa contro l’Islam, minaccioso alla civiltà europea, ma tenne le parti della esigenza morale e religiosa. […]
LA VIOLENTA POLEMICA ANTIECCLESIASTICA
SI È SEMPRE ARRESTATA AL RICORDO DI GESÙ
Neppure sono valide le altre comuni accuse alla Chiesa cristiana cattolica per la corruttela che dentro di sé lasciò penetrare e spesso in modo assai grave allargare; perché ogni istituto reca in sé il pericolo delle corruttele, delle parti che usurpano la vita del tutto, dei motivi privati e utilitari che si sostituiscono a quelli morali, e ogni istituto soffre nel fatto queste vicende e di continuo si sforza di sorpassarle e di restituire le condizioni di sanità. […]
Una ben significante riprova porge di questa storica interpretazione il fatto che la continua e violenta polemica antichiesastica, che percorre i secoli dell’età moderna, si è sempre arrestata e ha taciuto riverente al ricordo della persona di Gesù, sentendo che l’offesa a lui sarebbe stata offesa a sé medesima, alle ragioni del suo ideale, al cuore del suo cuore. […] Gli è che, sebbene tutta la storia passata confluisca in noi e della storia tutta noi siamo figli, l’etica e la religione antiche furono superate e risolute nell’idea cristiana della coscienza e dell’ispirazione morale, e nella nuova idea del Dio nel quale siamo, viviamo e ci muoviamo, e che non può essere né Zeus né Jahvé e neppure (nonostante le adulazioni di cui ai giorni nostri si è voluto farlo oggetto) il Wodan germanico; e perciò specificamente, noi nella vita morale e nel pensiero, ci sentiamo direttamente figli del Cristianesimo.[…] E il Dio cristiano è ancora il nostro“.
IL DIO CRISTIANO È ANCORA IL NOSTRO DIO