Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Blaise Pascal
I primi lavori di Pascal sono relativi alle scienze naturali e alle scienze applicate. Contribuì in modo significativo alla costruzione di calcolatori meccanici e allo studio dei fluidi. [...]
Egli ha chiarito i concetti di pressione e di vuoto per ampliare il lavoro di Torricelli. [...]
Pascal scrisse importanti testi sul metodo scientifico. A sedici anni scrisse un trattato di geometria proiettiva e dal 1654 lavorò con Pierre de Fermat sulla teoria delle probabilità che influenzò fortemente le moderne teorie economiche e le scienze sociali. [...]
A seguito di un incidente avvenuto nel 1654 sul ponte di Neuilly, nel quale i cavalli finirono oltre il parapetto ma la carrozza si salvò miracolosamente, Pascal abbandonò definitivamente lo studio della matematica e della fisica per dedicarsi alla filosofia e alla teologia. [...]
Morì due mesi dopo il suo 39º compleanno, nel 1662, dopo una lunga malattia che lo affliggeva dalla fanciullezza. [...]
«Ci fu un uomo che a 12 anni, con aste e cerchi, creò la matematica; che a 16 compose il più dotto trattato sulle coniche dall’antichità in poi; che a 19 condensò in una macchina una scienza che è dell’intelletto; che a 23 dimostrò i fenomeni del peso dell’aria ed eliminò uno dei grandi errori della fisica antica; che nell’età in cui gli altri cominciano appena a vivere, avendo già percorso tutto l’itinerario delle scienze umane, si accorge della loro vanità e volge la mente alla religione; [...] che, infine, [...] risolse quasi distrattamente uno dei maggiori problemi della geometria e scrisse dei pensieri che hanno sia del divino che dell’umano. Il nome di questo genio è Blaise Pascal.» [...]
I Pensieri Secondo alcuni studiosi, Pascal aveva in mente di scrivere un’immensa opera in cui riversare tutto il suo genio, una Apologia del Cristianesimo (di cui, a suo dire, chiunque l’avesse letta per intero avrebbe dovuto infine confessare la sua fede o ammettere la sua completa follia.) [...]
«Gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l’ignoranza, hanno deciso di non pensarci per rendersi felici.» (Blaise Pascal, Pensieri, 168) [...]
_________________________________________________________________
Citato nel testo “Come allenare i figli a studiare con professionalità” nel capitoletto: “La scommessa di Pascal”
LA SCOMMESSA DI PASCAL
Blaise Pascal (1623-1662) genio matematico e scienziato, formulò tra l’altro la teoria del calcolo delle probabilità (com’è tuttora usata dai matematici). Costruì la prima calcolatrice meccanica (la Pascalina e oggigiorno in suo onore è stato chiamato PASCAL un importante linguaggio di programmazione), fu l’inventore della carriola, formulò la legge detta di Pascal sulla pressione nei liquidi, con applicazioni pratiche come la siringa, e sopratutto le presse idrauliche. Ha anche organizzato i primi trasporti pubblici a Parigi.
Da adulto, si convertì al Cattolicesimo e passò gli ultimi anni della vita in una comunità di Giansenisti (Movimento religioso di riforma della Chiesa Cattolica). La sua salute già malferma, era divenuta ancor più fragile, morì il 19 agosto 1662, a soli trentanove anni. (si pensa di tubercolosi, o di un tumore allo stomaco, o di entrambi i mali).
Pascal esaminò a lungo la questione, com’era di moda ai suoi tempi, se fosse dimostrabile con la ragione l’esistenza di Dio e concluse che ragionevolmente non ci sono certezze per decidere se Dio esiste o non esiste. Perciò l’uomo dovendo comunque scegliere per una delle due ipotesi, e non potendo decidere con la ragione è obbligato a scommettere per il si o per il no.
PER IL CALCOLO DELLE PROBABILITÀ
CONVIENE SCOMMETTEREPER IL SI
PERCHÉ CHI SCOMMETTE PER IL NO NON VINCE NIENTE
Egli allora esaminò, secondo il calcolo delle probabilità, per quale delle due ipotesi convenisse scommettere. Premesso che secondo il calcolo delle probabilità una scommessa è equa quando la posta è proporzionale alla vincita: ossia scommettendo una vita se ne dovrebbe vincere o perdere un’altra con probabilità del 50%, mentre nel caso della scommessa cristiana la posta è la durata di una vita terrena, contro la vincita che è l’eternità, pari alla durata di miliardi di miliardi di vite umane. (È come scommettere 1€ contro miliardi di miliardi di Euro, con la probabilità di vincita del 50 %, invece che con una probabilità molto più piccola di quella esistente quando si punta all’enalotto, che presenta un caso possibile su milioni di combinazioni esistenti.)
Inoltre trattandosi di una scommessa obbligatoria, dato che tutti moriremo, chi non scommette per il SI, automaticamente scommette per il NO, nel qual caso, anche se vince la scommessa, non vince niente, perché l’annientamento che lo attende, secondo quanto crede lui, è comunque una scommessa persa; peggio ancora se per il suo orgoglio gli toccherà l’inferno, come sta scritto nei vangeli.
Citato anche nel “Manuale dello studente professionista” nel capitoletto: S.V 2.2 Da Fibonacci a Cartesio, il recupero dell’algebra.
(Ulteriori notizie si possono trovare su Wikipedia)