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Don Renato De Zan
Esegeta la cui fama ha ormai attraversato l’Oceano Atlantico, nel gennaio 2010 ottiene la laurea in Sacra Scrittura; la sua tesi di laurea, pubblicata nel 2011, verrà presto tradotta in lingua inglese ad uso della scuola esegetica statunitense.
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Citato nel testo “Come allenare i figli a studiare con professionalità”
Commento del sacerdote don Renato De Zan
Il prof Gianfranco Galli non ha voluto che la sua particolare esperienza di insegnamento andasse perduta. Accogliendo e seguendo generazioni di studenti, ha accumulato una lunga esperienza non solo di docente, ma di educatore e di maestro di vita. Il mondo studentesco non è stato per lui la “controparte”. Egli stesso ha voluto che facesse parte della sua vita. Per questo motivo, in punta dei piedi, quasi sottovoce, ha voluto stendere questi semi di sapienza che possono aiutare educatori e studenti ad affrontare la impegnativa scelta dello studio.
Il titolo della sua fatica è accattivante: “Manuale dello Studente Professionista” ovvero “Come andare a scuola per essere promossi sempre”. Ponendosi sulla scia di grandi Maestri come J. Guitton che scrisse un agile libretto per aiutare gli studenti nella loro fatica, l’autore ha voluto trasmettere alle giovani generazioni di allievi un simpatico gruzzoletto di consigli pratici e puntuali. Dopo una prima parte di carattere generale, si passa a cose immediatamente concrete, come possono essere il modo di leggere, di prendere appunti, di capire, di ricordare. Successivamente, vengono esaminate due materie fondamentali di ogni ordine e grado di scuola, l’italiano e la matematica.
All’Italiano è dedicata l’Appendice ”Operazione Tema” sul come ci si allena a svolgere un tema e un’altra Appendice è dedicata alla Matematica per “chiudere i buchi” e scoprire come affrontare alcuni punti critici della materia.
Con pazienza e senza la pretesa della completezza a tutti i costi, vengono affrontati i punti nevralgici per affrontare e fare propria l’anima delle due principali discipline scolastiche.
A conclusione di ogni sezione c’è una breve serie di consigli minuti. L’autore li chiama “Note operative”.
L’opera si chiude con un capitoletto simpaticissimo, intitolato Programmare le proprie attività di studio, dove si affrontano i problemi principali dello studio e della sua programmazione.
Il linguaggio non è quello del docente, ma quello degli studenti. La sapienza, invece, non è quella degli studenti, ma del saggio che, dopo tanti anni di lavoro nel privato e poi di docenza, vuole elargire in sintesi quello che di volta involta ha scelto di offrire ad un giovane dipendente e a questo o quello studente in difficoltà (sia educativa che culturale).
Questo libro rappresenta in breve l’amore paterno per le giovani generazioni, il cui mondo di fatiche alle volte sono incomprese e il cui mondo di sogni spesso non è preso sul serio dagli adulti. È un libro del saggio che dice al ragazzo: “Figlio, sin dalla giovinezza medita la disciplina, conseguirai la sapienza fino alla calvizie. Accostati ad essa come chi ara e chi semina e attendi i suoi ottimi frutti; poiché faticherai un po’ per coltivarla, ma presto mangerai dei suoi prodotti” (Sir 6,18-19).
Riporto anche la recensione pubblicata sul Popolo di Pordenone il 20-05-2012.
Petronio diceva: “Ciò che impari lo impari per te” (Satyricon 46,8). Oggi, purtroppo, molti studenti fanno molta fatica a comprendere questa massima del contemporaneo di Nerone. Sono più propensi a ripetere – naturalmente nel segreto del loro animo – ciò che diceva Seneca (Epistula 33,8): “Non impariamo per la vita, ma per la scuola”. Molto spesso, infatti, gli studenti stentano a comprendere che ciò che la scuola insegna serve a vivere e non a far contento un docente. Oggi c’è anche una seconda tendenza: la fatica costa e, se possibile, si evita. Eppure senza fatica e costanza è difficile progredire nell’apprendimento. Diogene Laerzio attribuisce ad Aristotele questa massima: “Le radici dell’apprendimento sono amare, i frutti dolci” (Vite dei filosofi 5,18).
Come aiutare gli studenti di oggi a comprendere che si impara per maturare se stessi e per la vita? Come sostenerli nella fatica dell’imparare? La risposta non è facile. I genitori che hanno a cuore i propri figli cercano di capire, di attuare dialogo e strategie. Spesso hanno bisogno che qualcuno apra loro certe strade. Un buon aiuto potrebbe venir loro dalla fatica di un uomo, il prof. Gianfranco Galli, che dalla sua esperienza e riflessione ha maturato un breve lavoro dal titolo accattivante: “Manuale dello Studente Professionista” ovvero “Come andare a scuola per essere promossi sempre”. Si tratta di un’opera redatta in due volumi: uno per lo studente, l’altro per i genitori. “Come allenare i figli a studiare con professionalità” ovvero”Se il professore (con i voti) arbitra solo partite ufficiali, l’allenatore chi lo fa”
Ponendosi sulla scia di grandi Maestri come J. Guitton, che scrisse un agile libretto (Il lavoro intellettuale) per aiutare gli studenti nella loro fatica, l’autore ha voluto trasfondere in brevi e agili pagine un simpatico gruzzoletto di consigli pratici e puntuali, che risulteranno molto utili alle giovani generazioni di studenti. Con pazienza e senza la pretesa della completezza a tutti i costi, vengono affrontati i punti nevralgici per affrontare e fare propria l’anima delle due principali discipline scolastiche: l’italiano e la matematica. A conclusione di ogni sezione c’è una breve serie di consigli minuti. L’autore li chiama “Note operative”.
Il linguaggio non è quello del docente, ma quello degli studenti. La sapienza, invece, non è quella degli studenti, ma del saggio che, dopo tanti anni di lavoro nel privato e poi di docenza, vuole elargire in sintesi quello che ha maturato di fronte a diversi studenti in situazione di difficoltà culturale.
Questo libro rappresenta in breve l’amore paterno per le giovani generazioni, il cui mondo di fatiche alle volte sono incomprese e il cui mondo di sogni spesso non è preso sul serio dagli adulti.
Nel breve opuscolo dedicato ai genitori l’autore ha voluto inserire anche un MESSAGGIO RISERVATO AI GENITORI CATTOLICI (praticanti e non, solo se interessati) ci sono diverse attenzioni. Alcune possono sembrare superate, altre meno. Sotto sotto, però, c’è una tesi importante. L’educazione è frutto di dialogo. Qualunque problema – dalla bestemmia alla droga, dai pregiudizi laicisti alla cafonaggine, dalla esistenza storica di Cristo alla cattiva testimonianza di alcuni preti e di alcuni cristiani – non va mai censurato, ma discusso. L’autore, poi, sceglie delle esemplificazioni secondo la sua sensibilità (i sogni profetici di don Bosco, la fotografia computerizzata delle pupille della Madonna di Guadalupe, la Sacra Sindone) per avvalorare in forma esperienziale i valori della fede cristiana. Chi scrive avrebbe scelto altri segni, ma questi sono stati scelti dal prof. Galli per rendere seria e oggetto di riflessione la scommessa di Pascal: “la vita futura dell’uomo è con il Cristo risorto o si chiude in un pugnetto di cenere frutto della cremazione?” Renato De Zan