Messori Vittorio

 

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             Vittorio Messori

Messori nasce a Sassuolo, in provincia di Modena, in una famiglia anticlericale. In seguito, sempre a Torino, si iscrisse alla facoltà di Scienze Politiche dove, a contatto con intellettuali come Luigi Firpo e Norberto Bobbio, di cui diventò allievo, acquisì una formazione razionalista ed agnostica. Si laureò nel 1965 con una tesi in storia del Risorgimento (relatore Alessandro Galante Garrone) e con due “sottotesi” discusse con Bobbio e Firpo. [...]

La conversione. Poco prima, però, nel luglio del 1964, dopo quella che egli definì una «evidenza del cuore»seguita alla lettura dei Vangeli, Messori si convertì al cattolicesimo (disse di «essere stato convertito, da una forza imprevista e irresistibile»). Iniziò, da allora, stimolata anche dalla lettura di Blaise Pascal, una ricerca delle «ragioni della ragione», a conforto delle «ragioni del cuore» che lo avevano spinto ad abbracciare la fede. Di questo percorso, Messori testimonierà nelle prime pagine di Ipotesi su Gesù:

Nel 1970 entrò a Stampa Sera come redattore della cronaca cittadina.[...]  Dopo oltre quattro anni di cronaca, Arrigo Levi, allora direttore sia de La Stampa che di Stampa Sera, lo chiamò a far parte del gruppo di tre giornalisti destinati a creare Tuttolibri, settimanale culturale, anche se Messori non aveva voglia di rientrare in una cerchia culturale che non stimava e non gli interessava. [...]

Messori presenta Ipotesi su Gesù a Radio Vaticana, 1976 frutto della sua inchiesta sulle origini del Cristianesimo, Al 2007 il libro ha venduto un milione e mezzo di copie in Italia.  [...] Sin dal primo numero di Jesus pubblicò una “puntata” dei dialoghi su Gesù che confluirono poi nel volume Inchiesta sul cristianesimo, realizzato dialogando con agnostici, atei, cattolici e credenti di altre religioni.[...]

Nel 1982, dopo sei anni dalla pubblicazione del primo libro, uscì Scommessa sulla morte, [...] edito dalla SEI, nel quale Messori denunciò polemicamente la «disumanità del marxismo» e la sua «crisi mortale».

Dopo Ipotesi su Gesù e Scommessa sulla morte, Messori volle scandagliare la realtà della Chiesa cattolica, che vedeva alla ricerca di un nuovo assetto istituzionale se non di nuovi, diversi contenuti di fede. [...]  Ottenne di poter intervistare il cardinale Joseph Ratzinger.[...]   Nell’ottobre del 1993, a Messori venne chiesto di intervistare Giovanni Paolo II, in occasione dei quindici anni di pontificato; sarebbe stata la prima intervista della storia a un pontefice. Le domande riguardavano le basi della fede, il rapporto con le altre religioni, l’avvenire del Vangelo. [...]

Nell’autunno del 1998, Messori pubblicò il suo primo libro con Rizzoli, Il miracolo, sul miracolo di Calanda (villaggio dell’Aragona) dove, nel 1640, a un contadino sarebbe ricresciuta una gamba, amputata anni prima, per intercessione della Virgen del Pilar

Nel 2000 fu pubblicato Dicono che è risorto, parte di una trilogia con Ipotesi su Gesù e Patì sotto Ponzio Pilato?. [...]

La successiva opera di Messori, Gli occhi di Maria (2001), scritta a quattro mani con Rino Cammilleri, trattava delle cosiddette “apparizioni mariane”.

Nel 2002 Leonardo Mondadori manifestò a Messori l’intenzione di scrivere assieme un piccolo “catechismo”. Messori suggerì a Mondadori, convertitosi da qualche anno al cattolicesimo e avvicinatosi, sia pure senza farne parte, all’Opus Dei, di scrivere il racconto del proprio approdo alla fede cattolica; un libro, quindi, dal taglio più esperienziale ed autobiografico. Mondadori convenne e ne nacque il libro Conversione. Una storia personale.[...]

Nel 2007 lo scrittore è stato impegnato nella stesura di una nuova opera, uscita il 21 ottobre 2008: Perché credo, un libro-intervista con il vaticanista de Il Giornale Andrea Tornielli; ha inoltre scritto per TIME un ritratto di papa Benedetto XVI per la lista dei cento uomini più influenti della Terra. [...]

Nell’ottobre del 2012 è uscito, per Mondadori, Bernadette non ci ha ingannati[...] 

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Citato nell’Appendice “Messaggio ai genitori cattolici (praticanti e non, solo se interessati)”del Testo “Come allenare i figli a studiare con professionalità” nel capitoletto: “La scommessa di Pascal”.

LA SCOMMESSA DI PASCAL:

   Blaise Pascal (1623-1662) genio matematico e scienziato, formulò tra l’altro la teoria del calcolo delle probabilità (com’è tuttora usata dai matematici). Costruì la prima calcolatrice meccanica (la Pascalina e oggigiorno in suo onore è stato chiamato PASCAL un importante linguaggio di programmazione), fu l’inventore della carriola, formulò la legge detta di Pascal sulla pressione nei liquidi, con applicazioni pratiche come la siringa, e sopratutto le presse idrauliche. Ha anche organizzato i primi trasporti pubblici a Parigi.

Da adulto, si convertì al Cattolicesimo e passò gli ultimi anni della vita in una comunità di Giansenisti (Movimento religioso di riforma della Chiesa Cattolica).  La sua salute già malferma, era divenuta ancor più fragile, morì il 19 agosto 1662, a soli trentanove anni. (si pensa di tubercolosi, o di un tumore allo stomaco, o di entrambi i mali).

   Pascal esaminò a lungo la questione, com’era di moda ai suoi tempi, se fosse dimostrabile con la ragione l’esistenza di Dio e concluse che ragionevolmente non ci sono certezze per decidere se Dio esiste o non esiste. Perciò l’uomo dovendo comunque scegliere per una delle due ipotesi, e non potendo decidere con la ragione è obbligato a scommettere per il si o per il no.

PER IL CALCOLO DELLE PROBABILITÀ CONVIENE SCOMMETTEREPER IL SI PERCHÉ CHI SCOMMETTE PER IL NO NON VINCE NIENTE

   Egli allora esaminò, secondo il calcolo delle probabilità, per quale delle due ipotesi convenisse scommettere. Premesso che secondo il calcolo delle probabilità una scommessa è equa quando la posta è proporzionale alla vincita: ossia scommettendo una vita se ne dovrebbe vincere o perdere un’altra con probabilità del 50%, mentre nel caso della scommessa cristiana la posta è la durata di una vita terrena, contro la vincita che è l’eternità, pari alla durata di miliardi di miliardi di vite umane. (È come scommettere 1€ contro miliardi di miliardi di Euro, con la probabilità di vincita del 50 %, invece che con una probabilità molto più piccola di quella esistente quando si punta all’enalotto, che presenta un caso possibile su milioni di combinazioni esistenti.)

   Inoltre trattandosi di una scommessa obbligatoria, dato che tutti moriremo, chinon scommette per il SI, automaticamente scommette per il NO, nel qual caso, anche se vince la scommessa, non vince niente, perché l’annientamento che lo attende, secondo quanto crede lui, è comunque una scommessa persa; peggio ancora se per il suo orgoglio gli toccherà l’inferno, come sta scritto nei vangeli.

 CON LA MORTE SI ENTRA IN UN TUNNEL

     Messori fa un esempio che porta alla stessa conclusione di Pascal, per noi è come se ci trovassimo su un treno su cui siamo saliti nascendo, un treno che non sappiamo da dove viene, né dove, né quando ci farà scendere. Con la morte entriamo in un tunnel al di là del quale chi non crede è sicuro di scendere nel nulla, mentre chi ha fede in Cristo sa o spera che si troverà in una stazione dove ad accoglierlo c’è Dio.  (Vittorio Messori, Scommessa sulla morte. La proposta cristiana: illusione o speranza?, Torino, SEI 1982)

   Noi cattolici ci siamo forse dimenticati che i nostri genitori facendoci battezzare ci hanno fatto diventare figli adottivi di Dio e che come tali ci spetta parte della sua immensa eredità? Eredità che sta a noi accettare o rifiutare, perché nessuno può pretendere di partecipare all’eredità di qualcuno se dichiara esplicitamente di rifiutarla.

Chi non avviserebbe il propri figli che, se accettano l’eredità, possono essere eredi, di Bill Gates.