Einstein

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

 

Albert Einstein

Albert Einstein (Ulma, 14 marzo 1879Princeton, 18 aprile 1955) è stato un fisico e filosofo della scienza tedesco naturalizzato statunitense.

Nel 1905, ricordato come “annus mirabilis“, pubblicò tre articoli a contenuto fortemente innovativo, riguardanti tre aree differenti della fisica: dimostrò la validità della teoria dei quanti di Planck nell’ambito della spiegazione dell’effetto fotoelettrico dei metalli; – fornì una valutazione quantitativa del moto browniano e l’ipotesi di aleatorietà dello stesso;  -espose la teoria della relatività ristretta, che precede di circa un decennio quella della relatività generale. […]

Biografia «Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curioso. (da una lettera a Carl Seeling, 11 marzo 1952)

     Il suo fallimento all’esame d’ingresso presso il Politecnico di Zurigo, avvenuto nell’autunno del 1895, tentato nonostante non avesse l’età minima richiesta e non superato per insufficienza nelle materie letterarie, fu una dura battuta d’arresto. Fu mandato dalla sua famiglia a Aarau, in Svizzera, per concludere gli studi superiori, dove ricevette il diploma nel 1896. Qui, all’età di diciassette anni rinunciò definitivamente alla cittadinanza tedesca. Nell’ottobre dello stesso anno superò l’esame di ammissione al Politecnico di Zurigo e vi si iscrisse.

     Il 1905 è un anno di svolta nella vita di Einstein e nella storia della fisica. […] con una revisione dei concetti di spazio e di tempo assoluti; – un’altra memoria sulla relatività ristretta, datata 27 settembre, che conteneva la nota formula E=mc2;.

     L’eclissi del 1919 che fornì una prova a supporto della teoria della relatività generale

Nel 1915 Einstein propose una teoria relativistica della gravitazione, indicata come relatività generale, che descriveva le proprietà dello spaziotempo a quattro dimensioni: secondo tale teoria la gravità altro non è che la manifestazione della curvatura dello spaziotempo. […]

     Nel 1919 le predizioni fatte dalla teoria furono confermate dalle misurazioni dell’astrofisico Arthur Eddington effettuate durante un’eclissi solare, che verificarono che la luce emanata da una stella era deviata dalla gravità del Sole quando passava vicino a esso. Da allora esperimenti più precisi hanno confermato le predizioni della teoria della relatività generale, che oggigiorno vengono usate nel normale funzionamento dei sistemi GPS. […]

     Il Nobel, la maturità, gli ultimi anni

Nel 1921 ricevette il Premio Nobel per la fisicaper i contributi alla fisica teorica, in particolare per la scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico“. […]

     Quando Adolf Hitler salì al potere nel gennaio 1933 Einstein si trovava all’università di Princeton come professore ospite; nello stesso anno venne promulgata in Germania la “Legge della Restaurazione del servizio civile”, a causa della quale tutti i professori universitari ebrei furono licenziati.

All’Institute for Advanced Study a Princeton proseguì le sue ricerche, studiando anche alcuni problemi cosmologici e le probabilità delle transizioni atomiche. Il 17 aprile 1955 fu colpito da una improvvisa emorragia causata dalla rottura di un aneurisma dell’aorta addominale. Fu ricoverato all’ospedale di Princeton, dove morì nelle prime ore del mattino del giorno dopo (ore 1.15 del 18 aprile 1955). […]

     Einstein operò una rivoluzione scientifica di tale portata da poter essere paragonata solo a quella di Isaac Newton. Tramite lo studio sull’effetto fotoelettrico e altri lavori dette impulso anche allo sviluppo della meccanica quantistica, ma non fu mai convinto della piena validità della teoria, non potendone accettare l’aspetto probabilistico (famosa è la sua frase, in polemica con Niels Bohr, “Dio non gioca a dadi“). […]

Visione politica

Einstein si considerò sempre un pacifista e un umanista, e negli ultimi anni della sua vita, anche socialista e da molti venne considerato comunista. In principio fu favorevole alla costruzione della bomba atomica al fine di prevenirne la costruzione da parte di Hitler e per questo scrisse anche una lettera (del 2 agosto del 1939 probabilmente scritta da Leo Szilard) al presidente Roosevelt incoraggiandolo a iniziare un programma di ricerca per sfruttare l’energia nucleare. Tuttavia, dopo la guerra, Einstein fece pressioni per il disarmo nucleare e per l’istituzione di un governo mondiale. Affermò: «Non so con quali armi verrà combattuta la Terza guerra mondiale ma la Quarta verrà combattuta con clave e pietre». […]

     Riguardo alla relazione tra scienza e religione nel 1950 in “Out of My Later Years“, scrive: La scienza senza la religione è zoppa, la religione senza la scienza è cieca.” 

E ancora: «La scienza contrariamente a un’opinione diffusa non elimina Dio. La fisica deve proporsi non solo di sapere com’è la natura, ma anche di sapere perché la natura è così e non in un’altra maniera, con l’intento di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sé altre scelte quando creò il mondo». Ancora: «Io non sono ateo e non penso di potermi definire panteista. Noi siamo nella situazione di un bambino che è entrato in una immensa biblioteca piena di libri scritti in molte lingue. Il bambino sa che qualcuno deve aver scritto quei libri, ma non sa come e non conosce le lingue in cui sono stati scritti. […] Questa mi sembra la situazione dell’essere umano, anche il più intelligente, di fronte a Dio. La convinzione appassionante della presenza di un superiore potere razionale, che si rivela nell’incomprensibile universo, fonda la mia idea su Dio» (Einstein, “His Life and Universe“, Simon & Schuster, 2008, p.27). […]

Circa la Chiesa Cattolica durante la seconda guerra mondiale, ad Einstein è stata attribuita questa posizione.“Essendo amante della libertà, quando avvenne la rivoluzione in Germania, guardai con fiducia alle università […] Ma le università vennero zittite. Allora guardai ai grandi editori dei quotidiani […] Ma anche loro vennero ridotti al silenzio.

Solo la Chiesa rimase ferma in piedi a sbarrare la strada alle campagne di Hitler per sopprimere la verità. Prima io non ho mai provato nessun interesse particolare per la Chiesa, ma ora provo nei suoi confronti grande affetto e ammirazione, perché la Chiesa da sola ha avuto il coraggio e l’ostinazione per sostenere la verità intellettuale e la libertà morale»

Questa affermazione non fu mai smentita da Einstein pubblicamente anzi il famoso diplomatico ebreo Pincas Lapide riporta un’altra espressione di Einstein simile a quella appena vista. […]

Citato nel “Manuale dello studente professionista”  a pag 91 – S.V 2.3 Le geometrie non euclidee e l’algebra astratta

(Ulteriori notizie si possono trovare su Wikipedia)