Boileau

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Nicolas Boileau ritratto da Hyacinthe Rigaud

Nicolas Boileau, detto «il legislatore del Parnaso» (Parigi, 1º novembre 1636Parigi, 13 marzo 1711), è stato un poeta, scrittore e critico letterario francese. […]

La sua prima satira apparve in un tempo in cui, malgrado i capolavori di Corneille e di Molière, Jean Chapelain era ancora l’oracolo della letteratura. […] I suoi scritti più importanti sono le Satires (16601668), ispirate a quelle di Orazio e di Giovenale, nelle quali se la prende con quegli scrittori contemporanei che considera di cattivo gusto, come Jean Chapelain, Philippe Quinault o ancora con Georges de Scudéry. Al contrario, è un ammiratore di Molière e più tardi, lo sarà di La Fontaine e di Racine. […]

Protetto da Madame de Montespan, Boileau fu presentato al re Luigi XIV nel 1674, con l’onore di essere associato a Racine per scrivere la storia del Regno.   Nel 1677 fu nominato con Racine storiografo di Luigi XIV. […]

Boileau è il più importante teorico dell’estetica classica del Seicento francese, così da essere chiamato «législateur du Parnasse». Innalzatosi alla scuola dei grandi poeti dell’antichità, che egli difese sempre dagli attacchi dell’ignoranza e dell’ingiustizia, apprese da loro il lavoro metodico e grazie a loro ebbe la gloria di formare artisticamente un Racine. […]

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 Citato nel “Manuale dello studente professionista” nell’ APPENICE: OPERAZIONE TEMA” al capitoletto :  A.I 5.1  Esaminiamo ora le qualità da ricercare.

UN CONCETTO ALLA VOLTA

   Boileau diceva: “una dissertazione mal scritta è una dissertazione mal pensata”. Ecco ancora l’importanza delle operazioni iniziali alla ricerca dell’idea madre, del nostro filo conduttore. Quando abbiamo le idee chiare le parole vengono fuori da sole. Uno stile “oscuro” deriva soprattutto dal fatto che si son volute dire diverse cose contemporaneamente e non si sono individuati i concetti essenziali del nostro discorso.

CHIAREZZA

   Dunque chiarezza. Un modo per ottenerla è quello di usare termini appropriati. In prima battuta, per non perdere il ritmo dello scrivere, si può anche adoperare il primo vocabolo che ci viene in mente, ma val la pena di fare un segno a matita a margine (ad esempio “S?” per ricerca sinonimo), per ricordarci in fase di revisione di ricercare sul dizionario un sinonimo più consono.