Galilei
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«La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.» (Galileo Galilei, Il Saggiatore, Cap. VI)
Galileo Galilei
Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 – Arcetri, 8 gennaio 1642) è stato un fisico, filosofo, astronomo e matematico italiano, considerato il padre della scienza moderna.
Il suo nome è associato a importanti contributi in dinamica e in astronomia – fra cui il perfezionamento del telescopio, che gli permise importanti osservazioni astronomiche – e all’introduzione del metodo scientifico (detto spesso metodo galileiano o metodo scientifico sperimentale). Di primaria importanza furono il suo ruolo nella rivoluzione astronomica e il suo sostegno al sistema eliocentrico e alla teoria copernicana. […]
Sospettato di eresia e accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galileo fu processato e condannato dal Sant’Uffizio, nonché costretto, il 22 giugno 1633, all’abiura delle sue concezioni astronomiche e al confino nella propria villa di Arcetri
Biografia La giovinezza (1564-1588) Galileo Galilei nacque il 15 febbraio 1564 a Pisa. […] il 5 settembre 1580, iscrisse il figlio all’Università di Pisa[14] con l’intenzione di fargli studiare medicina. […] Nonostante il suo interesse per i progressi sperimentali di quegli anni, l’attenzione di Galileo fu presto attratta dalla matematica, che cominciò a studiare dall’estate del 1583 .
Pendolo di Galilei a Pisa, nel 1585, Galileo arrivò alla sua prima, personale scoperta, l’isocronismo delle oscillazioni del pendolo. […] L’insegnamento a Pisa (1589-1592) Sotto la protezione di Ferdinando I de’ Medici, Galileo ebbe nel 1589 un contratto triennale per una cattedra di matematica all’Università di Pisa, dove espose chiaramente il suo programma pedagogico.
Il 26 settembre 1592 le autorità della Repubblica di Venezia emanarono il decreto di quattro anni. Il 7 dicembre Galileo tenne a Padova il discorso introduttivo e dopo pochi giorni cominciò un corso destinato ad avere un grande seguito presso gli studenti. Vi resterà per diciotto anni, che definirà «li diciotto anni migliori di tutta la mia età».
Le nuove scoperte furono pubblicate il 12 marzo del 1610 nel Sidereus Nuncius, una copia del quale Galileo inviò al granduca di Toscana Cosimo II, Medicea Sidera («pianeti medicei»). […]
Nel 1612 Galileo scrisse il Discorso intorno alle cose che stanno in su l’acqua, o che in quella si muovono, nel quale appoggiandosi alla teoria di Archimede dimostrava, contro quella di Aristotele, che i corpi galleggiano o affondano nell’acqua a seconda del loro peso specifico non della loro forma,
La polemica sulle macchie solari Nel suo Discorso Galileo accennava anche alle macchie solari, che egli sosteneva di aver già osservate a Padova nel 1610, senza però darne notizia Galileo le considerava materia fluida appartenente alla superficie del Sole e ruotante intorno ad esso proprio a causa della rotazione stessa della stella. […]
Gli ultimi anni (1633-1642) La sentenza di condanna prevedeva un periodo di carcere a discrezione del Sant’Uffizio e l’obbligo di recitare per tre anni, una volta alla settimana, i salmi penitenziali. Il rigore letterale fu mitigato nei fatti: la prigionia consistette nel soggiorno coatto per cinque mesi presso la residenza romana del Granduca di Toscana, Francesco Niccolini, a Trinità dei Monti e di qui, nella casa dell’arcivescovo Ascanio Piccolomini a Siena, poi accogliendo una stessa richiesta avanzata in precedenza da Galilei, a confinarlo nell’isolata villa («Il Gioiello») che lo scienziato possedeva nella campagna di Arcetri.
Discorsi e dimostrazioni matematiche Dopo il processo del 1633 Galileo scrisse e pubblicò in Olanda nel 1638 un grande trattato scientifico dal titolo Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze attinenti la mecanica e i moti locali grazie al quale si considera il padre della scienza moderna. Dopo aver trattato della statica e della leva nella seconda giornata, nella terza e nella quarta si occupa della dinamica, stabilendo le leggi del moto uniforme, del moto naturalmente accelerato e del moto uniformemente accelerato e delle vibrazioni del pendolo. […]
Galilei venne tumulato nella Basilica di Santa Croce a Firenze insieme agli altri grandi fiorentini come Machiavelli e Michelangelo
Galilei e la scienza
Fra le maggiori scoperte che Galilei fece guidato dagli esperimenti, si annoverano il principio di relatività, la scoperta delle quattro lune principali di Giove, dette appunto satelliti galileiani (Io, Europa, Ganimede e Callisto), il principio di inerzia. In ambito astronomico costruì da sé alcuni esemplari di cannocchiale, provvisti di micrometro per misurare quanto distasse una luna dal suo pianeta. Per studiare le macchie solari, proiettò con l’elioscopio l’immagine del Sole su di un foglio di carta per poterla osservare in sicurezza senza danni alla vista. […]
Il principio di inerzia Studiando il piano inclinato, Galileo si occupò dell’origine del moto dei corpi e del ruolo degli attriti. Ebbe così l’intuizione del principio di inerzia, poi inserito da Isaac Newton nei principi della dinamica: un corpo permane in moto rettilineo uniforme in assenza di attrito e se non ci sono forze esterne che su esso intervengono. [...]
Galileo riuscì a determinare il valore dell’accelerazione di gravità, studiando la caduta di sfere ben levigate lungo un piano inclinato, anch’esso ben levigato. Con questi studi Galileo scopre un fenomeno che è conseguenza diretta della conservazione dell’energia meccanica: ponendo un altro piano inclinato accanto al primo su cui far risalire la sfera, scoprì infatti che questa si fermava alla stessa altezza di partenza. […]
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Citato nel “Manuale dello studente professionista” :
S.V 2.2 Da Fibonacci a Cartesio, il recupero dell’algebra.
Galileo Galilei (3) inizia l’ “era scientifica”, assegnando alla matematica il compito di spiegare un dato fenomeno, descrivendo con formule matematiche i fenomeni ripetuti sperimentalmente.
(Ulteriori notizie si possono trovare su Wikipedia)