Leonardo

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            Leonardo da Vinci

Leonardo da Vinci  – Autoritratto

Leonardo da Vinci

    Leonardo figlio di ser Piero da Vinci (Vinci, 15 aprile1452Amboise, 2 maggio1519)è stato un pittore, ingegnere e scienziato italiano. Uomo d’ingegno e talento universale del Rinascimento, incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell’arte e della conoscenza. Si occupò di architettura e scultura, fu disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, musicista e, in generale, progettista e inventore. È considerato uno dei più grandi geni dell’umanità.

      Dal 1469 o 1470, nella bottega di Andrea del Verrocchiouna fucina di nuovi talenti. Tra gli allievi figuravano Sandro Botticelli,Pietro Perugino, Domenico Ghirlandaio e Lorenzo di Credi, e la bottega espletava un’attività poliedrica, dalla pittura alle varie tecniche scultoree (su pietra, fusione a cera persa e intaglio ligneo), fino alle arti “minori”. Soprattutto veniva stimolata la pratica del disegno. Inoltre gli allievi apprendevano nozioni di carpenteria, meccanica, ingegneria e architettura. […]

      Quattro anni di silenzio. Dal gennaio 1474 all’autunno 1478 non si conoscono opere di Leonardo. Probabilmente ebbe modo di approfondire l’anatomia assistendo alla dissezione dei cadaveri nelle camere mortuarie degli ospedali. e dovette studiare anche fisica e meccanica con esperimenti diretti. […] A questi anni risalì probabilmente anche l’avvicinamento a Lorenzo il Magnifico e alla sua cerchia, della quale faceva parte il suo maestro Verrocchio.

      A Milano (1482–1500) Scrisse l’Anonimo: «[Leonardo] aveva trent’anni che dal detto Magnifico Lorenzo fu mandato al duca di Milano a presentarli insieme con Atalante Migliorotti una lira, che unico era in suonare tale strumento». Arrivato, Leonardo partecipò a una gara musicale con quello strumento indetta alla corte sforzesca, «laonde superò tutti i musici, che quivi erano concorsi a sonare».[…]

      Nei primi anni milanesi Leonardo proseguì con gli studi di meccanica, le invenzioni di macchine militari, la messa a punto di varie tecnologie. Verso il 1485 doveva essere già entrato nella cerchia di Ludovico il Moro, per il quale progettò con versatilità sistemi d’irrigazione, dipinse ritratti, approntò scenografie per feste di corte, ecc.

      Nei primi anni del Cinquecento Leonardo dedica particolare attenzione allo studio del volo e al progetto di una nuova macchina volante. Riuscire a realizzare l’impresa del volo umano rappresenta la sfida più ambiziosa e Leonardo scrive un trattato sul volo diviso in quattro capitoli. […] “Dividi il trattato degli uccelli in quattro libri, de’ quali il primo sia del volare per battimento d’alie: il secondo del volo sanza battere d’alie, per favor di vento, il terzo del volare in comune, come d’uccelli, pipistrelli, pesci, animali, insetti; l’ultimo del moto strumentale”

leonardo-strisciaDama con l’ermellino (1485), Museo Czartoryski, Cracovia  Vergine delle rocce finita entro il 1486 – ora  alla National Gallery di Londra, Belle Ferronnière (1490–1495), Parigi, Louvre L’Ultima Cena dopo il restauro, l’opera era conclusa nel 1498 convento di Santa Maria delle Grazie (MI) La Gioconda (1503-1506), Parigi, Musée du Louvre

      Le nozze tra Gian Galeazzo Sforza e Isabella d’Aragona. Nei primi mesi del 1489 si occupò delle decorazioni, nel Castello Sforzesco, per le nozze di Gian Galeazzo Sforza e Isabella d’Aragona, […] Il “cielo” inventato da Leonardo, doveva essere ricco di effetti speciali, giochi di luci e suoni, che restarono a lungo vivi nella memoria dei contemporanei.

      Il monumento equestre a Francesco Sforza. L’impresa era colossale, non solo per le dimensioni della statua, che doveva essere fusa in bronzo, ma anche per l’intento di scolpire un cavallo nell’atto di impennarsi ed abbattersi sul nemico. L’artista spese mesi interi nello studio dei cavalli, frequentando le scuderie ducali per studiare da vicino l’anatomia di questi animali, soprattutto riguardo al rilassamento ed alla tensione dei muscoli durante l’azione. Alla fine del 1493 tutto era pronto per la fusione del “Colosso”; il modello di creta era ormai pronto e visibile, ma una notizia improvvisa bloccò la disponibilità del metallo: l’imminente calata di Carlo VIII di Francia in Italia, per la guerra contro il Regno di Napoli degli Aragonesi (1494), rese infatti impellente la domanda di bronzo per la fabbricazione di armi. […]

      Nel 1502 Leonardo venne assoldato da Cesare Borgia Il figlio di papa Alessandro VI, detto “duca del Valentino”, occupò Leonardoin varie mansioni legate alle continue campagne militari, come rilevare e aggiornare le fortificazioni delle città di Romagna conquistate. Per lui mise a punto un nuovo tipo di polvere da sparo, formata da una miscela di zolfo, carbone e salnitro, studiò macchine volanti e strumenti per la guerra sottomarina. […] A Urbino Leonardo strinse rapporti d’amicizia con Niccolò Machiavelli, probabilmente già conosciuto a Firenze. […]

      Nell’incertezza della situazione il 24 settembre 1514 Leonardo partì per Roma, portandosi gli allievi più vicini, il Melzi e il Salaì. Qui l’artista si dedicò ai suoi studi scientifici, meccanici, di ottica e di geometria e cercò fossili sul vicino Monte Mario, […] Non ottenne commissioni pubbliche, ma ebbe modo di rivedere Bramante e Giuliano da Sangallo, che si stavano occupando della fabbrica di San Pietro, Raffaello, che affrescava gli appartamenti papali, e anche Michelangelo, dal quale lo divideva l’antica inimicizia.[…]   Si occupò del prosciugamento delle Paludi pontine, i cui lavori erano stati appaltati da Giuliano de’ Medici – (il progetto non fu eseguito per la morte sia di Giuliano che del papa di lì a pochi anni). Con Giuliano e il papa fece un viaggio a Bologna, dove ebbe modo di conoscere direttamente Francesco I di Francia.

      Contemporaneamente vennero ripresi i suoi studi di anatomia. Leonardo fu il primo a rappresentare l’interno del corpo umano con una serie di disegni; […] Leonardo studiò anche i meccanismi dell’occhio per capire come funziona la visione tridimensionale, dovuta alla sovrapposizione di due immagini leggermente sfalsate. Fece bollire un occhio di bue in una chiara d’uovo, in modo da poterlo sezionare e vedere ciò che si trova all’interno. Scoprì così la retina e il nervo ottico, e riportò queste osservazioni nei suoi disegni.  Una lettera anonima l’accusò di stregoneria e Leonardo si trovò costretto, ancora una volta, ad andarsene. L’ultima notizia del suo periodo romano data all’agosto 1516, quando misurava le dimensioni della basilica di San Paolo fuori le mura, dopodiché dovette accettare gli inviti del re di Francia.

      In Francia, al servizio di Francesco I. Nel 1517 Leonardo partì per la Francia, dove arrivò in maggio, insieme con Francesco Melzi e il servitore Battista de Vilanis.

Morì ad Amboise, 2 maggio 1519.  […]

      Letterato «So bene che, per non essere io letterato, che alcuno prosuntuoso gli parrà ragionevolmente potermi biasimare coll’allegare io essere omo sanza lettere. Gente stolta! Non sanno questi tali ch’io potrei, sì come Mario rispose contro a’ patrizi romani, io sì rispondere, dicendo: ”Quelli che dall’altrui fatiche se medesimi fanno ornati, le mie a me medesimo non vogliono concedere”. Or non sanno questi che le mie cose son più da esser tratte dalla sperienza, che d’altrui parola, la quale fu maestra di chi bene scrisse, e così per maestra la piglio e quella in tutti i casi allegherò» (Codice Atlantico a 119 v) .

      Studi di acque, Leonardo si dedicò a studi idraulici a partire dalla sua permanenza a Milano, già ricca di navigli, e in Lombardia, solcata da un’ampia rete di canali.  Collaborò con la Repubblica di Venezia per la sistemazione dell’assetto del fiume Brenta, per evitarne le inondazioni e renderlo navigabile, ma non si conoscono opere realizzate su suoi progetti, alcuni dei quali, particolarmente grandiosi, sono attestati dai suoi scritti: un canale che unisca Firenze con il mare, ottenuto regolando il corso dell’Arno; il prosciugamento delle Paludi Pontine, nel Lazio, che si sarebbe dovuto realizzare deviando il corso del fiume Ufente; la canalizzazione della regione francese della Sologne, con la deviazione del fiume Cher, presso Tours. […]

      Oggi esistono oltre 8.000 fogli di appunti (più di 16.000 pagine) con decine di migliaia di disegni lasciati da Leonardo. Alcuni pensano che abbia scritto 60.000, forse 100.000 pagine, ormai perdute; nel 1966 per esempio sono stati trovati due nuovi codici a Madrid.

      Secondo alcuni studiosi Leonardo sarebbe l’autore della Sacra Sindone. […] Tuttavia secondo John Jackson, direttore di un centro studi sulla Sacra Sindone negli Stati Uniti, l’ipotesi del falso di Leonardo sarebbe infondata: egli sostiene infatti che esiste un medaglione commemorativo, risalente alla metà del XIV secolo e conservato al Museo di Cluny, per cui la prima notizia sulla Sindone precederebbe di circa 100 anni la nascita di Leonardo.

Citato nel “Manuale dello studente professionista” S.V 2.2 Da Fibonacci a Cartesio, il recupero dell’algebra.

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