LETTERA APERTA a Matteo RENZI

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Signor Presidente,
a Pordenone  giorni fa abbiamo assistito ad una entusiasmante adunata degli alpini che, con il loro esempio, ci hanno fatto capire che le nostre radici sono ancora ben salde e che possiamo contare su una tradizione di altruismo e solidarietà, che ci farà uscire dallo stato di rassegnata decadenza attuale. L’esempio di solidarietà, di impegno, e di coraggio nel concludere la sfilata sotto un diluvio d’acqua e di tempesta, ci ha dato il coraggio, di inviarLe questa lettera aperta.

Si tratta di una lunga lettera, che si può riassumere così: Sono inutili, anzi dannose, le Interrogazioni punitive di chi è impreparato e occorre sostituirle con lezioni partecipate, tenute da studenti che, guidati dagli insegnanti, hanno consultato testi e riviste di settore, aggiornate sugli argomenti trattati dal testo in adozione e presentate dagli insegnanti, con linguaggio e velocità adeguate al grado di apprendimento della classe.

Gli studenti debbono essere chiamati a partecipare attivamente alle lezioni e non limitarsi ad ascoltare passivamente tutto cio che viene esposto in classe, senza prima aver suscitato la curiosità e l’interesse di chi ascolta. L’insegnante non fa il suo dovere se si limita a fare da giudice, dividendo coi voti i buoni dai cattivi. Non è stata una conquista quella dei sessantottini che chiedevano la promozione di gruppo, e non è severità quella di distribuire, durante tutto l’anno dei brutti voti, per giungere poi a promuovere, con CREDITI DI VARIO GENERE, chi si presenta ripetendo, in qualche modo, ciò che è stato spiegato nell’ultimo mese di lezione.

   l’autore Gianfranco Galli
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