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Luca Bartolomeo de Pacioli
Luca Bartolomeo de Pacioli o anche Paciolo (Borgo Sansepolcro, 1445 circa – Roma, 19 giugno 1517) è stato un religioso e matematico italiano, autore della Summa de Arithmetica, Geometria, Proportioni e Proportionalità e della Divina Proportione.
Studiò e avviò la sua formazione a Sansepolcro, città natale, completandola poi a Venezia. Entrò nell’Ordine francescano nel 1470, probabilmente nel convento di Sansepolcro. Fu un insegnante di matematica a Perugia, Firenze, Venezia, Milano, Pisa, Bologna e Roma e viaggiò molto. […]
Nel 1497 accettò l’invito di Ludovico il Moro a lavorare a Milano, dove collaborò con Leonardo da Vinci. Nel 1499 abbandonò Milano insieme a Leonardo da Vinci. Andò prima a Mantova poi a Venezia. […]
Per Isabella d’Este scrisse il trattato De ludo scachorum, (prezioso manoscritto sul gioco degli scacchi, introvabile per cinquecento anni e riconosciuto dal bibliofilo Duilio Contin tra i libri della Fondazione Coronini Cronberg di Gorizia, ospitati dalla Biblioteca Statale Isontina, nel dicembre del 2006.)
Nel 1494 pubblicò a Venezia una vera e propria enciclopedia matematica, dal titolo Summa de arithmetica, geometria, proportioni e proportionalità (stampata e pubblicata con Paganino Paganini), scritta in volgare, come egli stesso dichiara (in realtà utilizza un miscuglio di termini latini, italiani e greci), contenente un trattato generale di aritmetica e di algebra, elementi di aritmetica utilizzata dai mercanti (con riferimento alle monete, pesi e misure utilizzate nei diversi stati italiani). Uno dei capitoli della Summa è intitolato Tractatus de computis et scripturis; in esso viene presentato in modo più strutturato il concetto di partita doppia, già noto e divulgato nell’ambiente mercantile, (e quindi: “Dare” e “Avere”, bilancio, inventario) che poi si diffuse per tutta Europa col nome di “metodo veneziano”, perché usato dai mercanti di Venezia. […]
Tra il 1496 e il 1508 si occupò della stesura del De viribus quantitatis. Il testo principale è diviso in tre parti. La prima parte (“Delle forze naturali cioè de Aritmetica“) è quella più importante per la storia della matematica, perché costituisce una delle prime grandi collezioni di giochi matematici e problemi dilettevoli. Nella seconda parte (“Della virtù et forza lineare et geometria”) Pacioli descrive una decina di giochi topologici che fino a poco tempo fa si credevano invenzioni più recenti (1550–1750). […]
Nel 1509 pubblicò una traduzione latina degli Elementi di Euclide e il De Divina Proportione (1497), anch’esso stampato e pubblicato con Paganini, con le celebri incisioni dovute a Leonardo da Vinci raffiguranti suggestive figure poliedriche.
(Ulteriori notizie si possono trovare su Wikipedia)
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Citato nel “Manuale dello studente professionista” :
S.V 2.2 Da Fibonacci a Cartesio, il recupero dell’algebra.
E POI UN FRATE MINORE: FRA LUCA PACIOLI
Il primo vero divulgatore della cultura matematica araba, fu Luca Pacioli. (13) Il Pacioli era un frate minore, amico di Leonardo da Vinci che illustrò una parte delle sue opere, che aveva attinto le nozioni matematiche dagli scritti inediti del Fibonacci. (Il Pacioli insegnò matematica in diverse città: Perugia, Venezia, Zara, Firenze, Roma, Milano, Pisa, Bologna e pubblicò nel 1494 la “Summa de arithmetica, geometria, proportioni et proportionalità” che è il primo trattato di aritmetica e algebra stampato. (L’invenzione della stampa Gutemberg nel 1454).
Nel 1509 pubblicò due opere enciclopediche (in volgare maccheronico) che ebbero larghissima diffusione e costituirono la base per gli studi degli algebristi italiani del Cinquecento. Qualcuno afferma che il Pacioli non sia stato molto originale, eppure presentò le prime scritture di “partita doppia”, i primi esempi di calcolo delle probabilità, di “logaritmi neperiani” (prima di Nepero), e inoltre pare che con le sue “abbreviazioni” abbia aperto la strada al simbolismo dell’algebra moderna. Altro che privo di originalità.