Pascal
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Blaise Pascal
Blaise Pascal (Clermont-Ferrand, 19 giugno 1623 – Parigi, 19 agosto 1662) è stato un matematico, fisico, filosofo e teologo francese. .
Egli ha chiarito i concetti di pressione e di vuoto per ampliare il lavoro di Torricelli.
Pascal scrisse importanti testi sul metodo scientifico. A sedici anni scrisse un trattato di geometria proiettiva e dal 1654 lavorò con Pierre de Fermat sulla teoria delle probabilità che influenzò fortemente le moderne teorie economiche e le scienze sociali. […]
Dopo un’esperienza mistica seguita ad un incidente in cui aveva rischiato la vita.
A seguito di un incidente avvenuto nel 1654 sul ponte di Neuilly, nel quale i cavalli finirono oltre il parapetto ma la carrozza si salvò miracolosamente, Pascal abbandonò definitivamente lo studio della matematica e della fisica per dedicarsi alla filosofia e alla teologia. […]
Morì due mesi dopo il suo 39º compleanno, nel 1662, dopo una lunga malattia che lo affliggeva dalla fanciullezza.
Lo scrittore e pensatore francese François-René de Chateaubriand scrisse:
«Ci fu un uomo che a 12 anni, con aste e cerchi, creò la matematica; che a 16 compose il più dotto trattato sulle coniche dall’antichità in poi; che a 19 condensò in una macchina una scienza che è dell’intelletto; che a 23 dimostrò i fenomeni del peso dell’aria ed eliminò uno dei grandi errori della fisica antica; che nell’età in cui gli altri cominciano appena a vivere, avendo già percorso tutto l’itinerario delle scienze umane, si accorge della loro vanità e volge la mente alla religione; [...] che, infine, [...] risolse quasi distrattamente uno dei maggiori problemi della geometria e scrisse dei pensieri che hanno sia del divino che dell’umano. Il nome di questo genio è Blaise Pascal.»
Biografia
Nato a Clermont-Ferrand, nell’Auvergne, Pascal perse la madre, Antoinette Begon, all’età di tre anni, quando ella non si riprese dal parto della figlia Jacqueline Pascal (1625 – 1662). A causa di questo il padre, Étienne Pascal (1588 – 1651), magistrato e matematico, si occupò personalmente della sua educazione. Il giovane Blaise si rivelò assai precoce nello studio e nella comprensione della matematica e della fisica, tanto che fu ammesso alle riunioni scientifiche del circolo intorno a Marin Mersenne, che era in corrispondenza con i più grandi ricercatori del tempo, tra cui Girard Desargues, Galileo Galilei, Pierre de Fermat, René Descartes ed Evangelista Torricelli. […] nel 1644 costruì la sua prima macchina calcolatrice, la Pascalina. […]
A seguito di un incidente avvenuto nel 1654 sul ponte di Neuilly, nel quale i cavalli finirono oltre il parapetto ma la carrozza si salvò miracolosamente, Pascal abbandonò definitivamente lo studio della matematica e della fisica per dedicarsi alla filosofia e alla teologia. Da quel momento, Pascal entrò a far parte dei “solitari”, dell’abbazia di Port-Royal, laici dediti alla meditazione e allo studio. La sua salute già malferma, era divenuta ancor più fragile: morì il 19 agosto 1662, a soli trentanove anni. Fu sepolto nella chiesa di Saint-Étienne-du-Mont.
Il suo notevole contributo nello studio dei fluidi (idrodinamica e idrostatica); in particolare s’incentrò sul principio di fluido idraulico. Le sue invenzioni comprendono la pressa idraulica (che usa la pressione per moltiplicare la forza) e la siringa. Pascal chiarificò anche concetti quali “pressione” (la cui unità di misura porta il suo nome) e “vuoto“: riguardo alla pressione, formulò il cosiddetto principio di Pascal, ovvero il principio secondo il quale la pressione esercitata in un punto qualunque di un liquido incomprimibile, si trasmette inalterata in tutti gli altri punti di tale liquido; riguardo al vuoto, invece, riuscì a dimostrarne l’esistenza, confutando quindi il pensiero della fisica antica, che lo negava. Fece inoltre delle brillanti considerazioni sulla teoria della probabilità, e all’età di sedici anni elaborò anche un trattato sulle sezioni coniche.
Nel 1654, spinto dall’interesse di un amico in problemi legati alle scommesse, avviò una corrispondenza con Fermat e stese un piccolo saggio sulle probabilità.
Pascal è anche considerato uno dei precursori dell’informatica poiché, appena diciottenne, progettò e costruì circa cinquanta esemplari di un calcolatore meccanico, detto Pascalina, capace di eseguire addizioni e sottrazioni (alcuni di questi esemplari originali sono stati conservati fino ad oggi, come quello al Museo Zwinger di Dresda, ed i quattro esemplari, di diverse capacità, conservati al Musée des arts et métiers di Parigi).
I Pensieri Secondo alcuni studiosi, Pascal aveva in mente di scrivere un’immensa opera in cui riversare tutto il suo genio, una Apologia del Cristianesimo (di cui, a suo dire, chiunque l’avesse letta per intero avrebbe dovuto infine confessare la sua fede o ammettere la sua completa follia.)
«Gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l’ignoranza, hanno deciso di non pensarci per rendersi felici.» (Blaise Pascal, Pensieri, 168).
(Ulteriori notizie si possono trovare su Wikipedia
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Citato nel testo “Come allenare i figli a studiare con professionalità” nel capitoletto “La scommessa di Pascal”