Pennac

 

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Daniel Pennac

Daniel Pennac, pseudonimo di Daniel Pennacchioni (Casablanca, 1º dicembre 1944), è uno scrittore francese. Nel 1992, Pennac ottiene un grande successo con Come un romanzo, un saggio a favore della lettura. […]

“L’uomo costruisce case perché è vivo ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun’altra, ma che nessun’altra potrebbe sostituire.”

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È citato all’inizio de miei testi e nel Manuale dello studente professionista” in nota nel capitoletto

S.II 3.1 Si legge svogliatamente quando mancano le motivazioni.

È più difficile individuare i nostri difetti, che eliminarli una volta scoperti. I vantaggi maggiori ci verranno dall’eliminazione dei difetti più grossi, che vanno cercati ed eliminati per primi.

SE MANCA L’INTERESSE FAR BENE IL PREESAME,

   Se mi accorgo di essere svogliato, di dormirci sopra, di annoiarmi, spesso ciò è dovuto alla mancanza di motivazione specifica verso la lettura che sto facendo. La noia va presa come un segnale per ripensare allo scopo della lettura. Chi non cerca non trova, perciò è indispensabile sapere, che cosa cercare.

Il rimedio è dunque quello di far bene il preesame, che ha lo scopo di farci un’idea di ciò che stiamo per leggere e di sollecitare così il nostro interesse. 

LEGGERE IN MODO PIÙ “SELETTIVO” 

   La mancanza di interesse può derivare anche dalla qualità scadente del testo. In tal caso il rimedio principe è quello di leggere in modo più “selettivo”. Come potremmo mai pretendere di “capire e ricordare” qualcosa di noioso?  Se in un testo ci sono diverse parti che a noi paiono noiose, queste parti vanno scorse velocemente, concentrando la nostra attenzione dove l’argomento è denso di contenuti. Però, se si sta leggendo un testo in adozione a scuola, la nostra mancanza di interesse per il testo occorre farla notare al professore che, con le sue osservazioni, può farci cambiare idea, e farci apprezzare le parti del testo che prima ci annoiavano.

Personalmente, mi risulta che molti ragazzi non sanno leggere come si deve, perché odiano leggere e non leggono neanche i pochi capitoli, che il professore ha dato da studiare, che sono indispensabili per affrontare in modo decente le interrogazioni.

IMPARARE A LEGGERE CON GUSTO,

   È evidente che questi ragazzi debbono “re-imparare a leggere”, soprattutto perché debbono arrivare a leggere con gusto, e non sentirsi come se dovessero sempre mangiare un piatto unico obbligatorio, come se si trattasse di sbobba per carcerati.  Ci si deve sentire liberi di non leggere ciò che non piace, anche se è consigliabile sempre assaggiare con intelligenza, ciò che ci viene proposto, prima di rifiutarlo.

Bisogna imparare a frequentare le biblioteche e a servirsi come se fossimo al “banco self service” dei grandi ristoranti, poiché tali possono essere considerate le biblioteche ben fornite, anche di libri di testo alternativi che, a volte, per noi potrebbero rivelarsi di più facile comprensione.

Note:

1). cfr D. Pennac, Come un romanzo, Milano, Edizione CDE Spa su licenza FELTRINELLI, 1993, dove l’autore elenca i seguenti diritti imprescrittibili del lettore: I Il diritto di non leggere; II il diritto di saltare le pagine; III il diritto di non finire il libro; IV il diritto di rileggere; V il diritto di leggere qualsiasi cosa; VI il diritto di bovarismo (malattia testualmente contagiosa); VII il diritto di leggere ovunque; VIII il diritto di spizzicare ; IX il diritto di leggere a voce alta; X il diritto di tacere.

È veramente una sorpresa la lettura di questo libro che si legge proprio come un romanzo ed stato scritto con il dichiarato intento di far venir voglia di leggere ai ragazzi.